Monday, November 13, 2006
Attraversarono la città su un taxi che sembrava nuovo e aveva ancora il cellophane sui sedili. La donna guardò per tutto il tempo fuori dal finestrino. Erano strade che non aveva mai visto.
Scesero davanti a un hotel che si chiamava California. L'insegna saliva verticale per tutti i quattro piani dello stabile. Era in grandi lettere rosse che si illuminavano una a una. Quando la scritta era completa lampeggiava per un pò, poi si spegneva completamente e ricominciava dalla prima lettera. C.Ca.Cal.Calif.Califo.Califor.Californ.Californi.California. Buio.
Per un pò rimasero lì, uno di fianco all'altra, a guardare da fuori l'albergo. Poi la donna disse Andiamo e si diresse verso la porta di ingresso. L'uomo la seguì.
Il tipo della reception guardò i documenti e chiese se volevano una stanza matrimoniale. Ma senza nessuna inflessione nella voce.
-Quello che c'è-, rispose la donna
...
-Niente valigie. Le abbiamo perse , disse la donna.
...
Entrarono nella stanza e nessuno dei due fece il gesto di accendere la luce. L'insegna, da fuori, versava lenti bagliori rossi sulle pareti e sule cose.
La donna posò la borsa su una sedia e si avvicinò alla finestra. Scostò le tende trasparenti e per un pò guardò giù, in strada. Sul muro della casa di fronte le finestre illuminate contavano le serate domestiche di quel piccolo mondo, liete o tragiche-consuete.
...
Ma la donna alzò le braccia lentamente, e facendo un passo avanti lo abbracciò, prima con dolcezza, poi stringendosi a lui con una forza senza rimedio, la testa appoggiata alla sua spalla, e tutto il corpo teso a cercare il suo.
(senza sangue alessandro baricco)